Le campane - Chiesa di San Vittore

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Le campane

...dal dialogo

Da quasi 53 anni il nostro campanile ospita  un  “…magnifico  concerto di cinque campane in tono di  La bemolle maggiore”1.
Sostenute da una incastellatura in ferro, inceppate2 secondo la più rigorosa tradizione ambrosiana, con contrappesi in pietra, riempiono l’angusto spazio della cella campanaria.
A ponente, verso i tetti della corte dei Zepponi, si affaccia la Quinta che porta l’effigie e la scritta S.Carlo Borromeo ed è dedicata a tutto il popolo buguggiatese. A mezzogiorno, verso la collina di via Sardegna la Terza, con l’effigie e la scritta S. Ambrogio Vescovo  è dedicata a S.S. Giovanni XXIII e a S.Em. Card.Giovanni Battista Montini.
A levante troviamo la Quarta, dedicata ai benefattori della Parrocchia porta l’effigie di S.Marco Evagelista. A tramontana la Seconda. Porta l’effigie e la scritta S.Vittore Martire ed è dedicata a tutti i parroci defunti.
Alla Prima l’incastellatura riserva un posto di privilegio nel mezzo, sopra tutte le altre. E’ dedicata ai caduti e porta l’effigie della Beata Vergine del Rosario e S.Giuseppe.
Sempre nel mezzo, fissata al pavimento, c’è una tastiera con cinque tasti in legno per il suono a festa.
Fuse dalla rinomata ditta Bianchi Angelo & Figli di Varese3, furono  consacrate domenica 10 maggio 1959 da S.E. il Cardinale Montini. Le nuove campane sostituivano le esistenti tre campane montate su di un’incastellatura in legno, di cui si era resa necessaria la rimozione dopo il suo cedimento. Dalla fonderia le campane arrivarono il giovedì ad Erbamolle da dove, montate su due carri, precedute dalla banda di Capolago ed accompagnate dalla popolazione di Erbamolle e Montalbo, furono trasportate sul piazzale della chiesa parrocchiale in attesa dei festeggiamenti dei giorni successivi 4.

Non è dato sapere quanto fu la spesa complessiva per le nuove campane; si sa solo che nove mesi dopo la loro consacrazione, nonostante i parrocchiani avessero risposto subito e con grande generosità, mancavano ancora trecentomila lire per saldare il debito con la fonderia. Fu chiesto un contributo all’Amministrazione Comunale che si limitò al rifacimento del congegno dell’orologio pubblico “in modo più razionale e duraturo provvedendo affinché i martelli battano le ore, le 1/2ore e  i Quarti.”5                                            
-  Il Signore sia con voi  
-  E col tuo spirito  
-  Sursum corda………
…è il momento  per i cinque giovani stanziati presso la sacrestia di muoversi verso la porta del campanile passando dietro l’altare maggiore. Il curato, con le braccia aperte voltando le spalle ai fedeli e citando a memoria il Prefazio, controlla l’ operazione.
Uno scampanìo al Sanctus ed un piccolo concerto durante l’Elevazione.
Campane in piedi ..Prima .. seconda .. terza .. quarta ..  quinta .. quinta una seconda volta.
Ai tre squilli di campanello del chierichetto che annuncia la fine dell’Elevazione, scampanìo di chiusura  e ritorno verso la sacrestia.
Suonare le campane fu sempre un motivo d’orgoglio, era come accompagnare con un rintocco, la vita di una comunità: l’annuncio della S.Messa, del tramonto con L’Ave Maria, la morte, la felicità della festa, l’allegria di un matrimonio.
La tecnologia oggi aiuta, è più precisa, semplifica, ma non cancella la magia di quel suono: basta solo saperlo ascoltare.
Lorenzo Carabelli

(1)- Archivio parrocchiale
(2)  Viene così chiamato il sistema di fissaggio delle campane in uso nella nostra Diocesi. Il ceppo e’ il supporto in ghisa a forma di semicerchio nel mezzo del quale viene fissata la campana. L’attacco  del batacchio corrisponde all’asse di rotazione. Il movimento viene trasmesso tramite una ruota posta al lato della campana comandata da una corda o da una catena.
(3) Antica fonderia di campane che aveva la sua sede in via Morosini a Varese. Chiusa nel 1964  aveva ricevuto l’arte del campanaro da un’altra importante fonderia di campane varesina risalente al settecento, la  G. Cesare Bizzozero.
    - Archivio storico Comune di Varese – sito Federazione Campanari Ambrosiani
(4) Settimanale” Luce” ediz. 15 maggio 1959
(5) Durante il dibattito che si svolse in Consiglio Comunale in risposta alla richiesta fatta dal parroco, successe un piccolo aneddoto che i testimoni raccontano ma che il verbale di quella sera non può testimoniare perché mancante.
“ Il largo e generoso contributo “ richiesto era di Lire 100. 000. Un  contributo che  a detta dello scrivente, avrebbe fatto “ onore alla Civica Amministrazione”. La Giunta comunale, dopo un iniziale rifiuto, propose  una contributo  di Lire  30.000 ma, alcuni consiglieri più sensibili alle esigenze della parrocchia erano fautori di  una cifra più sostanziosa: £ 50.000.
La discussione andava per le lunghe e ad un certo punto un consigliere del gruppo favorevole al contributo maggiore, nonostante  quella sera fossero assenti ben 6 consiglieri,la maggioranza dei quali si era dichiarata faforevole ad contributo maggiore, ingenuamente cercò di forzare la situazione proponendo la seguente votazione:  o cinquantamila  o niente.  La Giunta tenne duro , si voto’, per un voto la proposta fu bocciata ed il contributo,seppur minimo, non fu erogato.     - Verbali consiglio comunale del 24 luglio1959 e 21 marzo 1960
   - Archivio storico Comune di Buguggiate

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