Progetto finale - Chiesa di San Vittore

Menu
Vai ai contenuti

Progetto finale

Progetti
Progetto di ampliamento
( il nuovo edificio)
La soluzione adottata prevede la realizzazione di due navate laterali
in analogia con le espansioni delle due cappelle settecentesche.
Nella generale percezione, l’edificio, mantiene la spazialità della navata
unica attualmente esistente; i due corpi laterali infatti sono più
bassi e sono aperti sulla navata centrale solo fino all’altezza dei cornicioni.
La linea del cornicione viene mantenuta e segna la continuità
tra lo spazio preesistente e le nuove aggregazioni. La soluzione presenta
una possibilità di reversibilità: è sufficiente infatti, riproporre
pannelli di chiusura in corrispondenza delle attuali pareti sotto il cornicione
della prima e seconda crociera per restituire lo spazio della
chiesa nella sua configurazione attuale.

In colore rosso le parti nuove
in giallo quelle da demolire
Altare
L’altare viene mantenuto nella configurazione attuale, nel presbiterio,
in posizione avanzata e rivolto ai fedeli .
Soffitti
La navata della chiesa resterà lo spazio di maggiore impatto. Gli spazi
di allargamento dell’edificio, saranno trattati con linguaggio architettonico
contemporaneo,semplice e leggero. I soffitti delle navate laterali
saranno a botte, di sezione ellittica, bianchi, opportunamente illuminati
da luci radenti laterali.
Aperture e luce naturale
Lo spazio che si intende realizzare si concentra, nell’insieme, sulla
maggiore importanza e luminosità della navata centrale; i corpi aggiunti
sono quasi in penombra rispetto al corpo originario, con piccole
finestrature che sulla parete interna formano una cadenza di sei
sguinci per lato, in cui possono essere collocate (integrate dalle due
posizioni frontali) le stazioni della Via Crucis.
Pavimenti
Il pavimento sarà realizzato nei disegni tradizionali del territorio prealpino
con marmi bianchi e verde scuro: bianco Carrara e Serpentino
della Valmalenco.
Il rifacimento del pavimento di tutta la chiesa - che consentirà di collocare
il riscaldamento a pavimento - darà luogo ad una superficie
uniforme, elemento di continuità tra le parti vecchie e quelle nuove
dell’edificio.
Portico d’ingresso
L’ampliamento della chiesa offre l’opportunità di un ingresso laterale.
L’ingresso, dotato della rampa per accesso ai disabili e aperto verso il
giardino laterale lungo la via Trieste (che così sarà valorizzato) verrà
coperto da un portico, in modo da agevolare l’incontro dei fedeli prima
e dopo le cerimonie.
Affreschi e decorazioni
Gli affreschi e le decorazioni dell’ edificio saranno restaurate e poste
in valore.
L’affresco di S. Vittore a cavallo opera del pittore Luigi Morgari ed eseguito
in omaggio al parroco sac. Carlo Genoni nella ricorrenza del
25esimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale verrà strappato
e trasferito su supporto di tela . Lo strappo verrà ubicato in corum
Evangeli sull’altare maggiore.
Confessionali
I due confessionali, manufatti lignei di pregio, attualmente ubicati sul
lato nord della chiesa, saranno posti negli spazi di ampliamento, sulla
parete dell’ingresso principale.
Organo
Costruito per una chiesa svizzera, la parrocchiale di Morbio Inferiore,
tra il 1773 e il 1774, fu poi venduto alla nostra parrocchia il 2 settembre 18-
32 con l’intermediazione dell’organaro Viscontini di Varese, che lo aveva di
recente restaurato.
Nel 1845 interviene per un nuovo ed importante restauro, Eugenio
Maroni Biroldi come testimonia l’iscrizione rinvenuta all’interno del frontalino
sopra la tastiera: “Die decimonono dicembri / MDCCCXLV / Confecit organum
/ BIroldi junior “.
Dopo l’ampliamento della navata centrale avvenuto nel 1912, l’Organo
fu trasferito nell’attuale insolita posizione: in alto a destra nella prima arcata
dopo l’ingresso.
Alimentato da due mantici a cuneo con quattro pieghe ed un mantice
stabilizzatore, anch’esso a cuneo, collocato sotto il somiere maggiore, il
fronte dell’organo, a trasmissione meccanica, si presenta con un prospetto
di 23 canne in stagno disposte a cuspide,
appartenenti al registro Principale
8’ (dal Mi); tastiera a 58 tasti ricoperti in
ebano e in osso, pedaliera piana con 24
pedali.
Nonostante le sue attuali cattive
condizioni di conservazione che lo rendono
inutilizzabile, l’Organo, rimane uno
strumento storicamente tra i più interessanti
della provincia di Varese (Cfr. - La
tradizione organaria varesina nel contesto
lombardo - M. Manzin pp.265-267 -
marcocattaneoeditore - maggio 2005) ed
è meritevole di un restauro
storico che lo restituisca al
suo antico splendore .
Dopo più di un ventennio
di inattività, verrà interamente
restaurato e posizionato,
come era in origine,
nel coro realizzato in
controfacciata sopra la bussola
d’ingresso.

Torna ai contenuti